La sequenza degli schemi è ordinata in maniera da rappresentare prima gli
elementi che risultano comuni ai vari casi di segnalamento, vale a dire le testate
per chiusura di corsia, testate per zone di deviazione e di rientro negli scambi e
testate per zone di deviazione e svincolo negli scambi parziali (Tav. 1a ÷14),
rappresentate in funzione della diversa durata dei cantieri, dei diversi tipi di
carreggiate e dei diversi tipi di dispositivi segnaletici impiegabili.
In particolare le tavole 1a, 1b ed 1c definiscono l’impiego di coni, delineatori
flessibili e della segnaletica orizzontale; le tavole 2a e 2b sono rappresentative di
ipotesi alternative di testate di restringimento per carreggiate a due corsie;
analogamente per le tavole 3a e 3b; le tavole 4a e 4b sono rappresentative di
ipotesi alternative di testate di restringimento per carreggiate a tre corsie;
analogamente le tavole 5a e 5b; le tavole 6a e 6b sono rappresentative di
restringimenti che interessano più di una corsia; le tavole 7a, 7b ed 8
rappresentano testate in zone di deviazione e le tavole 9a, 9b e 10 sono le
corrispondenti testate di rientro; le tavole 11a e 11b sono rappresentative di
testate con deviazioni parziali per carreggiate a due corsie; le tavole 12a e 12b
sono analoghe alle precedenti ma con prerestringimento; le tavole 13 e 14 sono
rappresentative di deviazioni parziali su carreggiate a 3 corsie senza e con
prerestrigimento.
Successivamente sono rappresentate tutta una serie di schemi di segnalamento
relativi alle varie situazioni tipiche di cantiere o di emergenza distinti per tipo di
carreggiate, per durata del cantiere, ivi compresi alcuni casi di cantieri mobili.
In alcune tavole (Tav. 26, 27, 28a, 29, 30, 32, 33, 33a, 34, 35 e 36) è previsto
l’utilizzo delle corsie di emergenza. Tale impiego non impone particolari
accorgimenti segnaletici se la corsia di emergenza ha una larghezza di almeno
3,00 metri. In caso contrario gli schemi proposti non sono adottabili, ovvero
occorre tracciare le corsie richieste dallo schema su tutta la loro lunghezza
sfruttando parte della corsia di destra, in modo, comunque, da non avere corsie di
larghezza inferiore a 3,00 metri. Inoltre si precisa che nelle Tav. 26, 32, 33, 33a e
34 non è stato previsto il tracciamento della linea a tratteggio per la separazione
tra corsia di destra e corsia di emergenza per i cantieri di durata superiore ai 7
giorni perché, per effetto della segnaletica verticale presente, o per regola
generale di comportamento, è nota la corsia che i veicoli possono o devono
occupare.
Le tavole da 39 a 42 rappresentano cantieri mobili che possono essere impiegati
solo con scarso traffico su carreggiata a due corsie; nel caso di carreggiate a 3
corsie si adottano schemi analoghi con la stessa dislocazione dei segnali (Tav. 43
e 44). Nelle tavole 45 e 46 sono riportati esempi di cantiere mobile in galleria, da
impiegarsi solo se ricorrono le condizioni indicate negli stessi schemi.
Nelle tavole da 51 a 59 sono riportati schemi rappresentativi di situazioni di
emergenza con segnalamento ridotto tipico della fase 2 di intervento di cui al
capitolo 11. Sono schemi che possono essere adottati solo con l’assistenza di
personale delle forze di polizia.
Gli schemi delle tavole da 47 a 50 sono invece rappresentativi di una situazione
di emergenza corrispondente alla fase 3 di cui al capitolo 11. Questi ultimi
possono costituire anche una utile alternativa agli schemi segnaletici normali in
situazioni analoghe.
La rappresentazione è sempre riferita al caso di carreggiate autostradali.
Gli stessi schemi sono però validi anche per le strade extraurbane principali e per
le strade urbane di scorrimento con gli adattamenti che seguono:
– per le extraurbane principali eliminando il segnale di limite massimo di
velocità di 110 Km/h e rimodulando il pannello integrativo distanziometrico
abbinato al segnale lavori, adeguando altresì i colori per gli eventuali segnali
di indicazione;
– per le strade urbane di scorrimento eliminando i limiti massimi di velocità
incompatibili e adeguando quelli ritenuti necessari al regime di velocità
massima ammesso su tale tipo di strada, rimodulando anche in questo caso il
pannello integrativo distanziometrico e adeguando i colori per gli eventuali
segnali di indicazione.
Analogamente per altri casi di strade a carreggiate separate o strade con due
corsie per senso di marcia senza spartitraffico, adattando gli schemi alla
situazione reale.
Per facilitare le operazioni di posa in opera della segnaletica, fermo restando i
principi di visibilità dei segnali, la distanza tra i vari dispositivi segnaletici è stata
studiata in modo da poter sfruttare il modulo di tracciamento della segnaletica
orizzontale discontinua (vuoto più pieno). Pertanto per le strade di tipo A e di
tipo B tale modulo vale 12 metri ed in tal senso gli schemi predisposti sono
adeguati a tale grandezza. Per le strade urbane di scorrimento occorrerà invece
adeguare gli schemi rapportandoli ad un modulo di 7,50 metri (art. 138 reg.).
Nei pannelli integrativi distanziometrici rappresentati negli schemi sono riportate
comunque distanze con valori arrotondati almeno ai 50 metri per facilitarne la
lettura. Allo stesso scopo, in deroga a quanto previsto nell’art. 31, comma 2, del
Regolamento, il segnale lavori non è stato corredato del pannello integrativo di
estesa. In alcuni schemi il posizionamento dei preavvisi di deviazione è
anticipato, a favore di sicurezza, rispetto a quanto previsto all’art. 43, comma 2
del Regolamento.
Gli schemi predisposti sono relativi a condizioni della strada senza particolari
vincoli sia dal punto di vista del tracciato che di segnalamento. Pertanto nella
scelta dello schema da impiegare nei casi reali occorrerà tener conto delle
condizioni di avvistamento almeno del primo segnale e di eventuali prescrizioni
già vigenti sul tratto di strada interessato. Allo stesso modo i limiti massimi di
velocità potranno essere adeguati alle condizioni locali, in particolare in
corrispondenza degli scambi di carreggiata in funzione dell’ampiezza dei varchi
(negli schemi è rappresentata generalmente una condizione di varco con
ampiezza di circa 40 metri), e lungo le corsie di larghezza ridotta quando tale
larghezza è inferiore a m 3,25.
Per sintesi espositiva, spesso nella stessa tavola sono rappresentate le condizioni
di segnalamento per cantieri brevi (max 2 giorni), medi (da 3 a 7 giorni), lunghi
(oltre 7 giorni) e per le condizioni di scarsa visibilità o di visibilità notturna
(dispositivi luminosi); e non sono riportati i segnali e i dispositivi lampeggianti in
avvicinamento descritti nel paragrafo 5.2.